Gabriele Lucci frequenta, giovanissimo, la Scuola di Cultura drammatica, simbolo quest'ultima di un fermento culturale che caratterizza negli anni '60 L'Aquila, sua città natale, quale uno dei più importanti centri di produzione teatrale italiana. È con il Teatro Stabile che arricchisce il proprio bagaglio culturale seguendo diversi allestimenti del regista Antonio Calenda. Ma è con la tesi di laurea in Economia (Regioni e Radiotelevisione) che si evidenzia il suo interesse verso il variegato mondo dell'immagine dove il cinema è solo uno degli aspetti, anche se di fondamentale rilievo.
A metà degli anni '70 dà vita con alcuni amici al Cineclub “Primo Piano", il primo nella Regione Abruzzo e scrive per la RAI i testi di varie trasmissioni radiofoniche firmando anche la regia di un cortometraggio “Festa”, presentato al Festival internazionale di Salsomaggiore. Contemporaneamente pone le basi per la creazione di quello che sarà all'Aquila un vero e proprio Sistema-Cinema. Nel 1981 fonda l'Istituto Cinematografico "La Lanterna Magica" assumendone la direzione artistica fino al 1995. Con l'Ente promuove un'intensa attività di promozione del cinema sul territorio, accanto a iniziative di respiro internazionale. Tra le altre il primo Convegno sull'Alta definizione, la Conferenza sul linguaggio audiovisivo, alcuni worshops tenuti da prestigiosi professionisti del cinema, il seminario dedicato a François Truffaut, presenti i famigliari e i più stretti collaboratori del regista francese. Nel 1992 fonda con Vittorio Storaro e l'Università dell'Aquila l'Accademia dell'Immagine, ricoprendone la carica di Direttore fino al 2006. In questi anni promuove la nascita della Cineteca (2000), dell'Aquila Film Commission (2001), della Mediateca regionale "Giovanni Tantillo"(2005).
È stato ideatore con Luciano Tovoli di “Una Città in cinema” (1981/1990), il primo Festival internazionale dedicato agli autori della fotografia, con approfondimenti sugli altri mestieri del cinema e del Premio "Nestor Almendros"(1992/2008) riservato ai giovani cinematographers. Direttore editoriale per la Lanterna Magica delle Collane “Saggi e Documenti” e i “Mestieri del Cinema”, nel 1988 ha curato l'edizione italiana della biografia di Nestor Almendros (premio Oscar per la fotografia). Direttore scientifico per la Mondadori-Electa Cinema (2003/2010) ha scritto diversi volumi sui generi cinematografici, tradotti in altri Paesi, e curato le pubblicazioni sui premi Oscar Vittorio Storaro, Ennio Morricone (Premio Efebo d'oro miglior libro di cinema 2008) e su Dante Ferretti, libri presentati in varie sedi istituzionali ( Casa del Cinema di Roma, Mostra del Cinema di Venezia, Guggenheim Museum e Istituto Italiano di Cultura di New York, University of California-Los Angeles, Protomoteca del Comune di Roma, Università di Padova e Gorizia, Comuni di Macerata e dell'Aquila) .
Intensa la sua attività di studioso, ha pubblicato saggi, tenuto seminari e un corso universitario su Cinema e letteratura. I suoi lavori sono stati riportati dalle più importanti testate nazionali e internazionali (da Le Monde a La Repubblica, dal The Guardian al Corriere della Sera, da Variety a La Stampa, da Süddeutsche Zeitung a Il Sole 24 Ore, dal Los Angeles Times a Le Figaro, dalle reti televisive RAI a quelle di Mediaset). Per l'attività svolta a favore del cinema ha ricevuto a Hollywood il tributo dell'American Society Cinematographers ed è stato eletto Socio Onorario dell'Associazione Italiana Autori della fotografia e dell'Associazione Scenografi, Costumisti e Arredatori.
Dopo il sisma del 2009 che ha fortemente penalizzato all'Aquila, complice una dissennata politica, l'intero Sistema-Cinema, è tornato all'antica passione per il teatro con "Stazione di Transito", la sua prima esperienza di scrittore teatrale. L'opera è stata presentata a New York nell'ottobre del 2012 in occasione del mese dedicato alla cultura italiana e successivamente al Salone del libro di Torino del 2013.
Nel 2014 ha omaggiato il cinema con il volume "La diabolica ossessione" e, insieme a Vittorio Storaro, Luciano Tovoli, Daniele Nannuzzi, con il volume “The Art of Cinematography", una grande opera figurativa che per la prima volta ha proposto, avvalendosi dei testi di Lorenzo Codelli e Bob Fisher, una rilettura della settima arte attraverso gli occhi dei più importanti cinematographers del mondo.
Nel 2015 ha esordito nella narrativa con il romanzo "Il Tataurso Imperiale". E' del 2016 la rappresentazione teatrale in Italia della pièce "Stazione di Transito" per la regia di Marisa Mastracci - Compagnia "La Bottega dei Guitti". Più recentemente ( Fine anno 2017 ), in occasione della rassegna "Scrittori al centro", insieme al critico cinematografico del quotidiano La Repubblica Paolo D'Agostini, ha dialogato con lo scrittore Sandro Veronesi sull tema "Il Cinema Passivo".